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giovedì 26 marzo 2015

Chiang Rai, il sogno di un mondo piú BIANCO

Dalle Meraviglie del Laos giungo in punta di piedi nella piú turistica Thailandia.
Io amo raccontare storie fuori dagli schemi turistici e questo paese, se si ha poco tempo, è probabilmente il peggiore per questo scopo. Mi limeterò a vivere quello che mi capita e raccontarvelo prontamente come ho sempre fatto in questi ultimi 6 mesi. Vediamo cosa ne tiriamo fuori!


Intanto la prima nota positiva: al confine zero costi, timbro per stare fino a 1 mese e via.


Dopo una impegnativa notte tra minivan, lunghe soste in stazione e vecchi pulman.. mi lasciano al terminal 2 di Chang Rai, ovvero la nuova stazione bus fuori città.
C'è però un comodo tuktuk navetta da 15 Baht, circa 0,50 Euro. Che ti porta nella vecchia e comoda stazione in centro. Da qui arrivare nelle vie delle guesthouse e templi cittadini è una passeggiata.

A Chiang Rai, sorella minore della più grande e battuta Chang Mai, c'è un clima rilassato. Le strade arredate a festa


e il clima è quieto




Gironzolando casualmente finisco in una bella strada agghindata a mercato, dove è facile ingolosirsi, o semplicemente godersi l'arcobaleno di colori commestibili. C'è anche il "cocomeraro" che si sta trasformando in anguria!




Gli è appena venuta un'idea"!?



Alla fine del mercato c'è un tempio, che nell'insieme della situazione ha uno stile che mi piace! Forse semplicemente grazie alle calde luci che portano al tramonto


Ma ce un qualcosa di street-underground mischiato al orientale che mi piacciono, un'esperienza turistica fusion.

C'è anche un buddha cicciottelo molto gansta-crew.


Vabè, ma il tempio che sto cercando è un altro, ossia il Wat Phra Kaeo, il tempio dove centinai di anni fa fu scoperto per la prima volta l'antico Buddha di Smeraldo. Si, il Buddha che è stato anche per 250 anni in Laos, di cui a Vientiane è rimasto solo l'altare vuoto; il Buddha che oggi si trova nel palazzo Reale di Bangkok.


Arrivato l'atmosfera è molto positiva e rilassata.
L'area del tempio è abitata da monaci buddhisti ed è anche il principale centro del nord della Thailandia in cui vengono istruite e plasmate le nuove leve.




E è qui dentro che viene custodita la copia commemorativa del originale antico Buddha di Smeraldo, oggi custodito a Bangkok








È un nuovo giorno. 
E come scriveva il mitico meteo delle previsione del tempo di Valloire, località sciistica francese, 
mi sento che sarà un "jour blanc"!

Oggi vado a visitare senza esatta aspettativa, ma curioso, il Wat Rhong Khun, più famoso come "white temple", il tempio bianco.

E è proprio una coppia di francesi che trovo salendo sulla corriera locale e con cui condivido in viaggio.


Subito al primo impatto si rimane di stucco davanti a questa atipica e pazza opera ideata dal genio visionario Chalermchai Kositpipat.

L'artista, famoso inizialmente soprattuto come pittore e writer fuori dalle righe, famoso per mischiare simbologia buddhista e indù con animazione e  personaggi della cinematografia, ha iniziato questa grande opera completamente a sue spese nel 1997.
Oggi dopo quasi 20 anni, manca ancora tanto alle fine del progetto, che si pronostica finirà nel 2070, ma sono già tanti i particolari da apprezzare.









Alcune frange delle popolazioni locali contestano questa opera. Perchè non rispetta le tradizione, partendo da BIANCO, visto che normalmente i templi buddhisti e indù sono pieni di colori sgargianti.



Io personalmente sono entusiasta e colpito da tantissimo particolari. È posto che vale la pena visitare e pagare per farlo.

Invece paradossalmente è tutto completamente gratuito, dall'ingresso, ai bagni, pure l'acqua fresca potabile è gratis




Ogni particolare è curatissimo, infatti anche i bagni meritano una visita. La proprietà privata (l'artista stesso) inoltre vieta grosse offerte e sponsorizzazioni per portare avanti l'opera. Sono accettate solo piccole offerte. Ad esempio sono simpatici degli alberi che vengono a comporsi con delle targhette su cui è possibile scrivere il proprio nome, appunto con una offerta


Sul lato sinistro è presente anche questo chiosco una bella fontana in stile pozzo dei desideri, e una cappella. Gli altri palazzi invece ancora a inizio costruzione





Le regole non sono molte per il resto:

1) vietato fumare




2) È possibile visitare il tempio principale, ma è vietato scattare foto all'interno.

Un curiosità è che la struttura è stata danneggiata da un importante terremoto nel 2014, danneggiati visibilmente i "pennoni" all'esterno e crollati alcuni affreschi dissacranti all'interno.





Ecco un paio di estratti esclusivi in cui si vedono i danni del terremoto ai preziosi quanto dissacranti affreschi. 
Mentre sotto si scorgono gli artisti all'opera nel lato più sacro e classico, in cui si vede raffigurato il Buddha al centro in ben tre forme con davanti una statua del Dalai molto realistica


A mezzogiorno il tempio principale chiude per un'ora, per dare la possibilità ai curatori di prendersi una meritata pausa. Ma è anche occasione per immortalare l'edificio in tutta la sua bellezza, libero dell'incessante pellegrinare di turisti assetati di arte e selfie

























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