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giovedì 1 gennaio 2015

Il mio Capodanno a Shanghai, 35 morti a pochi passi da noi. Causa: lancio dollari falsi dalla nostra festa.


È il 31 dicembre 2015. Siamo arrivati a Shanghai da Datong in tempo per festeggiare il capodanno qui. Una di quelle 7-8 location che vedi sempre nei telegiornali del giorno dopo, tra fuochi colorati e grattacieli mozzafiato.
Noi ancora non lo sappiamo, ma Shanghai non sarà in quel servizio nel 2015. Avrà un servizio a se dedicato, ma non a tema festante.

Oggi grazie alle nostre amiche australiane siamo invitati alla festa più cool della città, al Bar Rouge, un locale-attico con la vista più bella della città. La loro crew franco-australiana di Shanghai ha già un tavolo riservato nell'ambitissimo privè del locale, con magnum di Moet e Cristal, difficili da reggere da soli, già pronte in fresco.
La cosa più sensata è arrivare un bel po' prima al locale, in modo da godersi la mezzanotte dal punto più spettacolare e unico, dal "palco centrale" della città.
Le ragazze sono già li che ci aspettano.

Io e Pierre invece abbiamo deciso di protratte l'attesa con un pre-brindisi all'italiana..


Quando finisce la bottiglia di Disaronno ci rendiamo conto che siamo in ritardo, sono le 23:12 e siamo ancora in periferia. Schizziamo verso la metro.
I vagoni sono già pienissimi e riusciamo a infilarci dentro un po' brilli inventandoci un buco tra le sardine


Arriviamo a Nanjing Rd, sulla linea 2, la metro più vicina al Bar Rouge e alla vista dal Bund in generale.

Pierre già in metro, nonostante la calca, dice:
 "vedrai che qui non sanno neanche cos'è il nostra capodanno"
 usciti in strada si è ricreduto subito. 
Mancano meno di dieci minuto tutto il traffico è già bloccato dalla gente impazzita, cinesi per la maggiore, che corrono verso il Bund. 


Sfruttiamo la nostra fisicità prestante mista ad agilità sgusciante e adrenalina da countdown per superare diversi individui in corsa.

Quando arriviamo al bund mancano 5 minuti scarsi. Il "Bar Rouge" e li a 50 metri da noi.. Ma decidiamo di guardare la mezzanotte li in basso, in mezzo al popolo. 
L'elitè poteva attenderci ancora un po' 
e "rischiare" di passare la mezzanotte in ascensore salendo al locale non ci sembrava molto furbo. 

Non lo sapevamo, ma in realtà avevamo deciso di rischiare. E anche parecchio. 

Cerchiamo in punto migliore, in cui la vista dei grattacieli colorati non fosse celata dai rami degli alberi. Troviamo la finestra perfetta. 

Il nostro primo brindisi non sarà su con una magnum di Moet, ma giù, con 2 boccette di vino di riso tascabili, recuperate durante la corsa. La mia manco si apriva e perdeva dal tappo.

Ormai manca pochissimo. 1 minuto. E poi 10 secondi.



Mezzanotteee 

Non ce un vero e proprio "eeeeeeewuuuuhh "generale. La gente vuole aspettare quei 2 secondi che partano i fuochi dietro alla skyline! Ma non partono.

Invece si sente alle nostre spalle sulla sinistra, dietro al pulman bianco bloccato, una specie di botto e migliaia di biglietti verdi volare dalla terrazza del Bar Rouge
 e la gente la su scatenarsi tra la musica. 
Ci rigiriamo verso la skyline nel "silenzio" della folla delusa, senza musica, i grattacieli hanno iniziato delle coreografie ad hoc, ma niente di indimenticabile: Quello più alto, 620m mostra dei fuochi virtuale che partono dalla base e "esplodono" in cima, gli altri grattacieli e la torre mostrano scorrere la scritta "2015". Bello, ma la gente attendeva i fuochi. 
Che non arrivano ancora.



Dopo 1 minuto io e Pierre cominciamo a rodere del fatto di non essere saliti subito su al locale. 
La festa, la gente che si diverte davvero sembra essere solo la in cima. Qui sotto la folla sembra essere solo più nervosa pressante e per niente divertita. 

A 2 minuti dalla mezzanotte decidiamo di cercare di iniziare a spostarci verso il Bar Rouge, prezioso biglietto alla mano.  infondo è li a 50 metri, ci sembra li a 2 passi, ma ci rendiamo conto che tutto è completamente bloccato a sempre più pressato.

Sfruttiamo un paio di correnti. Ce chi vuole andare ancora verso il bordo del Bund, sperando ancora nei fuochi. C'è chi invece cerca di andarsene. In mezzo la calca infernale e noi che vogliamo andare verso sinistra, se si guarda la skyline, verso quella che è rimasta l'unica festa, per pochi.

Ci sentiamo come in mezzo al mare, se non pensiamo al fatto che stiamo perdendo il momento più bello della festa, è una situazione paradossalmente divertente, quasi. Non ci rendiamo conto tra le urla in cinese e la corrente umana che a 30 metri da noi è l'inferno.

I ragazzi vedendo le banconote piovere dal cielo, dal paradiso della ricchezza, da Bar Rouge, hanno iniziato una lotta infernale per accaparrarsele. Ma sono false. In una situazione che già era estrema e pericolosa. La lotta è senza esclusione di colpi.

Chi si china per raccogliere le banconote viene sommerso e schiacciato. 

36 persone non usciranno mai vive da quel mare, dal quel miraggio di facile ricchezza a portata di mano. Altre 50 ne escono solo per miracolo, alcune grazie alle respirazioni di emergenza.


Noi non sappiamo tutto questo ma iniziamo a sentirci schiacciati, ad avere paura, la massa ora ci trascina più convincentemente verso l'esterno. 

Io e Pierre, più alti e forti della media presente irrigidiamo i muscoli e tagliamo con estrema fatica il torrente di gente che ci trascina fuori. 

Vediamo al di la del torrente Shannon, una delle tre australiane. Vederla ci da la forza e convinzione in più per uscire dall'inferno e afferrare al sua mano. 

Shannon ci tira dentro al parcheggio del palazzo. Siamo in salvo. 
Ma non si trova Michelle.
Spieghiamo alle ragazze che andare a cercarla nella direzione da cui arriviamo e esattamente come gettarsi in un fiume in piena senza sapere minimamente dove ci si trova chi cerchiamo di salvare e se sia veramente li dentro. Le convinciamo a rientrare nel locale.





Michelle era su. Tranquilla in compagnia dello champagne! La bacio.


Ora siamo tutti in salvo, siamo tranquilli. Ignari ma felici.
La festa può cominciare, può continuare, per l'elìte.

Per chi sperava di festeggiare gratis in piazza la festa è finita da un pezzo. Per alcuni per sempre.





La mattina dopo scopriamo tutto.

I fuochi erano già stati annullati da 3 settimane. Per la salvaguardia della sicurezza. 
La folla era li per niente.
Ma in tanti, tantissimi, non lo sapevamo. 

La festa dei ricchi, il lancio della banconote false, per divertimento, è stata invece fatale per 36 ragazzi. Lo scenico lancio delle banconote false sulla folla ha scatenato un vero inforno.

 36 morti e più di 40 feriti nella calca del conto alla rovescia di Shanghai. Causa principale, dollari falsi lanciati sulla folla a valanga, dal terrazzo della festa privata riservata all'elìte di Shanghai.




La festa per noi è continuata e anche alla grande, nel privè del locale con magnum a fiumi, vista indimenticabile e belle ragazze. Tutto come sognavamo. ma solo noi, pochi. Passato lo spavento ha preso il sopravvento dell'ignaro divertimento di chi, nella bambagia, non sa, o non vuole sapere. 



È proprio da questo terrazzo 


 che allo scoccare della mezzanotte più celebrata dell'anno, dal basso, ho visto partire una bomba di foglietti verdi, in stile "momento della consegna della Champions League", giù verso la folla trepidante. Ma in questo caso non si trattava di semplici fogliettini colorati dai colori brillanti, ma appunto finte banconote, dollari.

Il Bar Rouge non ha mai diffuso la notizia durante la serata. 
Troppe le bottiglie da migliaia di yen in ballo per rovinare la festa agli ospiti. 

Era capodanno e è successo a noi.



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