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venerdì 19 giugno 2015

TransAsiatica dal finestrino

Pronti a viaggiare da Milano a Sydney via terra e mare in 10 minuti ?


TransAsiatica dal finestrino
tutti gli 8 mesi di strada overland in solitaria raccolti in 10 minuti.











Ciao dalla FATTORIA DEGLI ALBERI! ( Northern Territory, Australia)

Finalmente riesco a scrivervi!

Da 4 settimane sono in una farm tree, "fattoria degli alberi".



Per l'esattezza la più grande piantagione al mondo di mogani africani, circa 55.000 ettari ( se ho capito bene :D ).
Dopo 2 settimane di potatura dei baby alberi e una settimana di taglio delle erbacce la mia crew hai iniziato a tirar giù gli alberi grandi di troppo!



Io sono stato eletto spruzzatore dei veleno. Per questioni di sicurezza mi hanno tolto la sega elettrica di mano.

Ha ho deciso di tagliare i capelli. E da buon milanese ho creato una tendenza :)



Qui in farm abbiamo quasi tutto!



Pay tv, Xbox, palestra, biliardo, aria condizionata, cucina fornitissima, un bel prato per giocare con Splash, un enorme cagnone bellissimo e da questa settimana anche la nuova arrivata cucciola da spupazzare.

  


Ma ora ci godiamo 3 meritatissimi giorni di pausa da trascorrere in città a Darwin per festeggiare il mio amico Steven​ . HAPPY BIRTHDAY BRO!!


sabato 23 maggio 2015

Il post- TransAsiatica: Arrivato a Darwin, Australia

Ciao da Darwin!
La città del North Australia. Regno dei coccodrilli, pescatori di gamberi, ma anche di perle. E tanti muratori. Qui ancora più del resti d'Australia la maglietta arancio o gialli fosforescente è una seconda pelli chi ci abita.


Grazie a un guasto al congelatore della sua barca, eccomi almeno per una sera con il mio amico Roby from Cernusco S/N

domenica 17 maggio 2015

Ecco Sydney: CIAO TRANSASIATICA sei stata bellissima

    Ciao da Sydney


La TransAsiatica finisce qui.
Anche perchè se no non la chiamavo così.. 
L'obbiettivo era quello affascinante e forse un po' pazzo, uscendo di casa e comprando solo un biglietto del treno da Milano Centrale a Trieste, di arrivate pian piano via terra in Australia.
 Con pulman, treni, mezzi di fortuna, blablacar; camminando, navigando, pedalando, sgasando in moto... insomma con qualunque mezzo.
Senza mai volare, possibilmente percorrendo ogni kilometro via terra.


Purtroppo dopo la rapina nella capitale mongola, Ulan Batan, che ha coinvolto buona parte delle mie attrezzature Canon e soprattutto, purtroppo, il mio passaporto, ho dovuto, 
sono stato costretto dalle autorità italiane a volare una volta, avanti e indietro dall'Europa per rifare il passaporto ed evitare conseguenze più gravi alla scadenza del mio permesso di permanenza in Mongolia.  
Mi sono trovato all'improvviso in un paese non facile, che toccava i -20 gradi, senza ambasciata, senza passaporto, senza alcun soldo, senza alcuna Carta di Credito.
Ma a posteriori ne sono quasi contento. Perchè è stata bellissima la risposta di tutti.
A partire dalla popolazione Mongola e persone che ho scoperto veri, anche se nuovi, Amici nel momento del bisogno.
In particolare Enkhjargal una mia coetanea Mongola, Giulia Artese, il console onorario Alfredo Savino, a il grande Jamba e tutta "UB Guesthouse".
Ma la risposta perchè questa traversata continuasse è stata bellissima anche in Italia, a partire da Valentina Pegorer che mi ha invitato e iniziato a parlare di me su Deejay Tv, la Tv di Radio Deejay. Grazie a mio papà e alla mia numerosissima famiglia che si è fatta sentire tutta molto concretamente. Grazie ai miei amici che ci sono stati tutti. Grazie a tutti i giornalisti che hanno scritto tantissimi articoli e aggiornamenti su di me. 
In quello settimane più di 70.000 hanno seguito la TransAsiatica qui sul sito e su Facebook.
Grazie a Canon che mi a supportato tecnicamente e con affetto. Grazie alla mia assicurazione SAI che è state corretta, pronta e presente. Per ben 2 volte.
GRAZIE A TUTTI VOI e SOLO A TUTTI VOI 
la traversata in 15 giorni è potuta quasi miracolosamente continuare.


E COSÌ IL SECONDO OBBIETTIVO E PIÙ AMBIZIOSO È STATO RAGGIUNTO.
HO PERCORSO TUTTI I CHILOMETRI DA SEGRATE (MILANO) A SYDNEY VIA TERRA.
Senza neanche saltare un centimetro.


La TransAsiatica finisce qui. Ma La Mozzarelleria delle immagini continua...

E ORA le meritatissime ultime immagini di questa traversata tutte per voi.
Ciao da Sydney, ci vediamo nel Nord dell'Australia.. a Darwin. 
E, SI , CI ANDRÒ VOLANDO

Sydney:


La prima volta che sono salito sullo storico Victoria Bridge per entrare con la corriera nel centro,
soprattutto quando ho visto lei.. l' Opera House, dall'alto, devo ammettere l'emozione è stata forte.



Bello rivedere il mio amico Alessandro Fiumara, che è anche un Mozzarellista Ufficiale :),  mi ha prima seguito per tanto tempo durante il viaggio e poi anticipato, arrivando a Sydney un paio di mesi fa e accolto come fosse un vero resident e da vero amico. Proud of you Ale, sei un grande.

Sono state fantastiche le mie ultime amiche di traversata, Sara e Jessica, con cui ho visitato Sydney in questi giorni e ci siamo divertiti un bel po'


Sydney da la sensazione di città internazionale, metropoli,
ma senza soffocarti.
Mi ha ricordato Boston, entrambe i centri percorribilissimi a piedi in lungo e largo, graziosissime. 
sensazione di grande vivibilità. Esempi.








L'aria che si respira è quella di una metropoli Euro-america, per questo fa strano pensata di essere nell'altro polo del mondo.

Ma la fauna aiuta a convincerti che sei in un altro continente davvero.





Dal molo vicino al Victoria bridge basta spostarsi in traghetto con la stessa tessera che si usa per la Metro e bus e in 20 minuti si è qui



Pronti a surfare!

Anche il ritorno in centro, al contrario di un normale triste ritorno dalle spiagge, difficilmente qui ti rattristerà e vale il prezzo del biglietto.

Ecco le viste prendendo un semplice traghetto pubblico, metropolitano, di Sydney verso l'ora del tramonto..


..e uno di questi scatti è il terzo che "mi tocca" dedicare alla stessa persona.. 
nonostante spesso la grande distanza, è da sempre e comunque uno dei miei migliori e veri amici

Quest'anno ti voglio vedere con il vento in poppa amico mio, ma sono sicuro che sarà così.
Scatto dedicato a Fabrizio Martini




foto dedicata a Lorenzo Fogliati


dedicata a Bruno Sergi


Spero che lo spettacolo sia stato per tutti all'altezza del prezzo del biglietto.
 Ci vediamo presto.. sugli schermi, di YouTube!
#Mozzarelleria #TranAsiaticaMovies
are coming soon.






















sabato 16 maggio 2015

SYDNEY: TRANSASIATICA L'ARRIVO.


Questa dedicata è la più importante, ed è programmata da tantissimo tempo. Solo il destino ha voluto che arrivasse proprio oggi.


foto dedicata a Claudio Feroleto


Dopo quasi 8 mesi di viaggio, 24 paesi attraversati, 36.000 kilometri percorsi, tutti via terra e acqua, partito da Segrate (Milano) eccomi.. alla meta finale della attraversata TRANSASIATICA...

Ciao da....



SYDNEY!!!


Ci saranno le ultime dediche, speciali, qui da Sydney per gli ultimi "mozzarellisti" che mancano all'appello. Speciali come tutti voi che avete supportato La Mozzarelleria delle immagini alle grande. Ma questa è dedicata solo a lui.. 
Che da lassù ci ha fatto invitare, come fosse una cosa normale, da Ligabue in persona, al suo concerto alla Arena di Verona, in un notte che non dimenticheremo mai.

e Cla,  
mentre Liga cantava la canzone dedicata a te in mezzo alle nuvole mi hai fatto vedere così chiaramente su che stella brilli. La stella apparsa all'improvviso , unica, nel cielo in mezzo a mille nuvole.


E quella stella, come un giorno ti promisi, l'ho seguita fino a qui.

Che dice? Promessa mantenuta?
 In un pezzettino del mio cuore, per sempre
ci vediamo presto, Cla

giovedì 14 maggio 2015

BRISBANE (AUSTRALIA), penultima tappa dellaTransAsiatica

Eccoci all'ultima città, ultimo vero stop prima dell'arrivo finale.


foto dedicata al mio amico Giulio Saffirio



Alcuni mi avevano detto che non c'era niente di che da vedere qui. Altri amici australiani, invece, avevo notato erano venuti qui in vacanza. Ero così rimasto con il dubbio.

Ora una mia idea generale ce l'ho: Brisbane è una città davvero piacevole. Bel mix di edifici storici
( per quanto possano essere "storici"gli edifici qui) e moderni.  Wifi diffuso in centro e della bella arte moderna e street art da scoprire in giro








Ho fatto a sorpresa la scoperta di quelli che sono considerati i piccioni locali.. 




Yes, I'm in Australia



domenica 10 maggio 2015

"PRAHA" IN NAVE CONTAINER DA SINGAPORE ALL'AUSTRALIA


Il primo impatto con "Praha" è stato tosto. Lunga da non capire dove finisce. All'apparenza da fuori per niente confortevole. Ma è grazie a questo colosso apparentemente galleggiante che riuscirò a raggiungere il mio obbiettivo di arrivare in Australia senza percorrere neanche un tratta via terra, 
ed è la cosa che adesso dopo tutta questa strada mi rende più felice.



Qui le regole sono molto restrittive. Mi danno l'ok per percorrere i 280m del molo che costeggia la barca senza elmetto, ma senza soffermarmi troppo e poi tornare subito indietro.

Una volta salito (intorno alle 9pm locali) non posso uscire sul ponte perchè ci sono i lavori in corso con i container e cosí fino alla partenza che si pronostica tra 24 ore.
Non ho più l'autorizzazione di scendere in porto dopo la mezzanotte. 
Somma mi spettano 24 ore "in coperta" da adesso in poi.

Mi fanno fare subito la conoscenza, inaspettata, dell'ascensore.


La nave ha infatti ben 8 piani!  9 Se si considera "il ponte", ovvero la grande cabina di comando, raggiungibile solo a scale. Sopra al ponte solo il tetto scoperto.


Partendo dal basso, il "deck 2" e l'enorme parte all'interno dello scafo che comprende l'area motori e tutto quello che le gira attorno.
nel piano "U" c'è l'ufficio delle pratiche burocratiche e spogliatoi degli operai.
Piano "A" le cucine, sale pranzo, sala svago e servizi vari.
Piano "B" ci sono i primi alloggi degli operai e lavanderia
Piano "C" altri alloggi, tra cui quello del cuoco e steward
Piano "D" la mia camera, la sala dell'aria condizionata, la sala ricreativa per gli officiali, la palestra, la piscina e sauna.
Piano "E" camere degli ufficiali e secondi ingegnere e lavanderia per gli ufficiali
Piano "F" stanze del capitano, del primo ingegnere e i loro ufficio giorno. Su per le scale appunto il ponte di comando.

Insomma un vero e proprio condominio galleggiante.

Scopro che la cena è alle 5.30pm quindi l'ho persa alla grande. Lo steward, un gentilissimo ragazzo filippino, mi fa fare un toast. Poi guardo un po' i lavori in corso dalla varie finestre in giro per la nave e filo a letto.


È mattino. Ecco la vista della mia finestrella e dalla mia camera, su uno dei grandi porti di Singapore.
E eccola la mia camera



Nello stanza c'è tutto il necessario per un lungo viaggio. Il bel letto, tv con un sacco di dvd. Un bel bagno con doccia, un sacco di armadi e cassetti ovunque, un salottino e pure il frigo. Somma una piccola suite.

Ma ora è ora di correre a fare colazione, che è prevista solo dalle 7.30 alle 8.30


Oggi piatto principale della colazione sono uova e bacon. Mi chiedono anche come le voglio, se all'occhio, strapazzate o alla messicana. Poi toast, kellogg's , marmellate, succhi e soprattutto Nutella, a volontà. Thè e caffè disponibili tutto il giorno. Questa si che è una colazione, finalmente, penso!


Vedo c'è un bel menu della settimana completissimo e vario fin dalla colazione. Il menu della colazione che cambia ogni giorno mi mancava.. non so voi..


Ci sono solo per oggi insieme a me una coppia di svizzeri al loro ultimo giorno di viaggio, poi sarò l'unico ospite della nave.
L'uomo mi racconta che era stato per tanti anni dipendente di questa compagnia navale, la F L . Ora in pensione si fa per piacere uno o due viaggi all'anno in giro per il mondo, sempre con navi della sua compagnia.



Sono circa le 2 del pomeriggio e son tranquillo nella mia camera a caricare batterie, scaricare foto e guardare un film. Quando ho la sensazione che ci stiamo muovendo..
Penso di sbagliarmi perchè la partenza era prevista per sera.

Sto anche preparando qualche post dalla pubblicazione automatica per non lasciarvi soli su Facebook i prossimi 12-13 giorni mentre sarò in viaggio senza internet e telefono.

Quando mi decido ad andare ad affacciarmi sulla balconata fuori dalla mia cabina scopro che siamo davvero in viaggio!


La nave va molto piano, abbiamo cosí percorso solo i 5-6 km che separavano il porto commerciale dalla zona di mare su cui si affaccia la skyline.

Mi godo così ancora in tempo lo spettacolo, anche se il tempo è un po' incerto, variabile e uggioso.



Si vedono sempre più nitide e vicine le sagome delle tre spettacolari torri del Sand hotel con in cima quella specie di tavola da surf enorme che ospita una spiaggia artificiale con tanto di piscina a strapiombo sulla città. 

Una notte li costa come minimo 250 Euro a notte, chissa se tornando dall'Australia potrò togliermi lo sfizio di passare una notte in quelle acque così esclusive e sceniche.
Fantastico.. poi penso anche a tutto quello che ho fatto con 250 Euro, ci ho traversato interi stati per settimane, altro che una notte in piscina, per quanto unica..
Poi mi sale alla mente un pensiero più attuale.. 

ma perchè ci stiamo avvicinando cosí tanto alla costa ?

vogliamo fare una manovra in stile Schettino (un inchino) per godere della bellezza di questo panorama?

Mi sembra quanto meno strano visto che siamo una nave cargo e non una crociera...

Esce per un minuto anche un bel sole convinto, come un caldo faro da palcoscenico sulla nave e su di me. Mi basta questo per iniziare a sentire l'emozione e gioire di un semplice fatto..
SIAMO PARTITI VERSO L'AUSTRALIA!


poi capisco,



Ci stiamo solo dirigendo verso l'altro porto della città, quello più a ridosso del centro.

Lo spettacolo si fa all'improvviso a suo modo paradossale.. Vedo la città, qua a un passo, la Singapore che tutti conoscono e che tutti sorprende e tanti affascina,
specchiata sull'altra città, quella che sembra fatta di lego, quella che per quanto vicina nessuno può vedere bene, se non addetto ai lavori.

In uno specchio che ricorda molto il ritratto di Dorian Gray





Gli operai sembrano piccole formichine atomiche in una formicaio post apocalittico.
Il formicaio più grande al mondo.




Mi addormento con nella testa l'immagine di un rimorchio a due piani.



Mi sveglio sono le 3 di notte.
La partenza definitiva era prevista per le due. Dite che anche questa volta me la sono persa?
 Si.

Ma niente di male, i tempi di percorrenza di questa nave perdonano i miei ritardi e quando mi affaccio mi trovo poco più avanti della skyline.


Si vede ancora tutto nitidamente.. e data la situazione , la storia che c'è dietro, i tanti ricordi che mi hanno portato fino a questo punto qui..

Lo spettacolo è davvero unico per me, forse irripetibile, e impagabile


piano piano, mentre l'adrenalina mi tiene li incollato nonostante l'ora, l'unico riferimento sempre più piccolo e lontano rimane la ruota panoramica, che non smette di splendere.



Mi sveglio, per la prima volta, davvero in viaggio.


A farmi compagnia un arcobaleno di container e una scala di azzurri con un po' di giallo post-alba in cui siamo immersi a 360 gradi.

Ma è ora di far diventare "l'elenco in ascensore delle location concrete.

Ecco nel mio stesso piano la sala ricreativa riservata agli officiali. E' qui che trovo la scorta più interessante di dvd messa a mia disposizione.


Fuori della porta, che qualche ora dopo porterà il mio nome trovo un quotidiano internazionale stampato. Con notizie da tutto il mondo. Scopro così che anche Juventus e Real Madrid hanno raggiunto Barcellona e Bayern in Semifinale di Champions.
Poi però inizio anche ad appassionarmi e ad approfondire notizie che difficilmente arrivano sulle testate e Tg italiani.


Un giorno si e uno no trovo questi quotidiani alla porta per aggiornarmi sul mondo. A volte sono notizie generali a volte sono quotidiani marittimi, in cui le coste e personaggi della politica italiana sono protagonisti, quasi sempre come notizia di prima pagina.

Inoltre ricevo tutti i giorni delle mappe satellitari a colori di dove si trova la nave e quali saranno i prossimi cambi di rotta.

Decido di salire sul ponte a saperne di più


È il capitano stesso, Enrico, tedesco delle zone boschive del nord, a spiegarmi le indicazioni sui venti e cosa sono i diversi colori del mare


come da aspettativa sembra il capitano Findus.




Questa si che è una bussola.



I primi tre giorni passano in fretta tra buona e abbondante cucina, qualche film in inglese, finalmente una lavata completa del mio zaino e di tutto quanto fosse lavabile e stirabile all'interno.
Riorganizzo finalmente anche gli spazi degli hard disk facendo tutte le doppie copie. Tutte quelle cose che continuavo a posticipare.
Ho invece un blocco dell'artista per quanto riguarda iniziare a montare i video finali del viaggio, che poi è il mio obbiettivo numero uno di cosa fare in queste ore libere da passare in nave.

Mi sfogo invece facendo una cosa che non facevo praticamente da 10 anni...
inizio a frequentare la SALA PESI!!


E anche quasi giornalmente piscina e sauna..


Riesco così a trovare un equilibrio tra la quantità immensa di cibo che mangio su questa nave 
e come smaltirlo.

Inizio anche a fare "time lapse", cioè delle foto sempre dallo stesso punto che messe insieme diventano un video del tempo che scorre veloce.
Aspettando il tramonto perfetto!



Poi un bel giorno finalmente... si vede un po' di TERRA!

Qualche isola indonesiana



La colazione oggi è a vista vulcano.


Vedo così, almeno da lontano, qualche pezzo di quella parte di Indonesia che non ho visto e che avrei voluto attraversare via terra se non avessi trovato questa nave.

Passiamo vicino a Giava, Bali, Timor, fino a quando una notte vedo le luci della città di Dili, parte di "Timor Est", che fa stato indipendente. Ora so che l'Indonesia è finita e da qui le prossime  terre che vedrò saranno quelle Australiane.


Il mattino dopo ho una strana sensazione.
Non ho sentito la sveglia e sono già le 8.30. Sono quindi last second per la colazione.
Decido comunque prima di andare sulla balconata opposta a quella dove ce camera mia.

La nave è ferma. È i motori "in folle" creano una specie di pozza dal colore azzurrissimo.



Ce nell'aria una strana adrenalina. Inizio a incontrare qualche membro della crew, sono attivissimi seri e concentrati. C'è forse in atto un'emergenza?


Sono troppo impegnati a svolgere ognuno i propri compiti e nessuno mi dice cosa sta succedendo.

La in fondo, vicinissima, l'isola di Timor. Non siamo mai stati cosí vicini alla terra da quando abbiamo lasciato la costa.





Inizio a essere un po' meno sereno quando iniziano a trafficare con la scialuppa di salvataggio. 





Inizio a essere tanto tanto allarmato quando vedo che iniziano a far scendere in mare la prima scialuppa..!

WE MA COSA SUCCEDE BAGAI ??!!





Penso al mio Mac e ai miei dischi di memoria forse in pericolo.



Con la mia finta tranquillità : "Cosa succede ragazzi? Andiamo a fare un giro sull'isola?"

"No. È solo un'esercitazione tranquillo. Vai a fare colazione, ritardatario."
"Ok."

La cosa strana delle mie colazioni last minute è che in un batter d'occhio è già ora di pranzo. Ovvero le 11.30

Quel simpatico del cuoco russo inoltre segue le usanze russe e fa sempre le zuppe, minestre e creme calde a pranzo invece che a cena. Zuppa alle 11.30.


Il mio post è nella "tavola rotonda", che ospita solo l'elitè ovvero me,
il capitano e il capo ingegnere.

Lingua ufficiale del nostro tavolo: tedesco.
(che io non parlo)

Nell'altro tavolo siedono ufficiali, ingegnere ed esperti.


Dall'altro lato delle cucine c'è invece la seconda sala da pranzo, che ospita gli operai.
Di fronte a questa la sala ricreativa della crew, popolata nei momenti di pausa e alla sera. Videogiochi, pianola, film e per finire... tombola prima di andare a letto!
In questi giorni sono anche fissati con I Tudors, un telefilm infinito sulla corona reale inglese.
Anche se alcuni di loro pensano sia ambientato in Italia.


É in questi giorni che, dopo la paura di perdere tutto il mio materiale in acqua, inizio a montare a manetta il primo video di viaggio e alla sala pesi ci aggiungono i tornei di ping-pong con la crew, dalle 5 alle 6.
Cosa che mi fa arrivare sistemativamente in ritardo alla cena ufficiali che inizia alle 5.30.
Ma non riesco a farmi da parte sul più bello.


Tutto sa veramente di ora d'aria in carcere, come nei film americani.

Il Re continua a giocare fin che non perde lo scettro. Chi nel frattempo non gioca fa i pesi aspettando il suo turno, o fa da arbitro e conta-punti.
Si gioca sempre con il coltello fra i denti, senza lasciare una briciola.
È proprio per questo che dopo i primi 2 giorni di mega scoppole, un 3-4o dignitosi
 è stata una gioia immensa quando al 5o giorno di tornei sono stato a finire io la giornata con la corona in testa.

Il giorno dopo decido che alterno le ore di montaggio dei video a lezioni di cucina e inizio il giorno giusto! Il giorno della pizzaa


Pasta ben fatta, e reimpasto ogni 15 minuti (molto bene) per 2 ore
 (mio padre direbbe molto molto poche)

Poi per il pomodoro Vitaly segue una corrente criticabile ma apprezzabile per la cura. 
Invece che la pomarola cruda, come fanno tutti i pizzaioli in Italia, 
lui la cuoce un po' prima, aggiungendoci tanto di soffrittino di cipolla alla fine





Il risultano finale è accettabile, peperoni a parte, e vengo premiato per l'assistenza con la prima fetta


Mi insegna anche a fare un'ottima zuppa russa,  la cottura di alcune carni,  tritati arrotolati nelle foglie di cavolo e ancora altro
Ma soprattutto vedo com'è una cucina professionale, come funziona, com'è la stiva, organizzazione di celle frigo e frezer







molto interessante capire tutta l'organizzazione e conservazione dei cibi per un viaggio di 1 mese in mare con una sola vera sosta per le verdure, frutta e uova fresche.



Ci sono infine le due cucinette di supporto ai lati della centrale, sempre aperte anche di notte. Qui lo steward filippino deve darsi da fare visto che la lavastoviglie è rotta e non c'è stato tempo di aggiustarla all'ultimo passaggio a Singapore.



Il giorno dopo organizzo un appuntamento per la sala macchine. Praticamente una piccola fabbrica, sia per dimensioni che per personale impiegato.


Insieme all'Ingegnere capo, Panzer, visito prima la sala di controllo e mi spiega alcuni funzionamenti e aggiustamenti tecnici, come e da dove è possibile farli



Poi con il 2o ingegnere andiamo in tour: dall'officina, alle pompe più grandi per l'acqua di bilanciamento della nave fino a quelle più piccole dell'acqua salata per la piscinetta




Infine è impressionante vedere l'enorme rotella, che mossa dai motori, fa parte del meccanismo per far girare le enormi eliche, che fuoribordo sono l'unica cosa che non è possibile vedere.


Ecco la vista dal punto più estremo e basso della nave. Qui dietro solo una serie di pareti e poi l'acqua.


Arriva quasi nostalgicamente l'ultimo giorno.
Ci sono delle nuvolette bellissime che danno profondità all'orizzonte.
Decido di fare tutte le riprese e time lapse che non ho ancora fatto.





Poi accolgo con gioia una bellissima luna piena, che darà luce al mio otturatore in quest'ultima storica notte di navigazione.


Infine a inizio nottata, circa mezzanotte, ecco le luci di Brisbane.


Mi svegliano alle 5:30 per i controlli dell'immigration.
Documenti, motivazioni e in una seconda tornata controllo bagagli.


Quando salgo sul tetto del ponte sono un uomo libero di entrare in Australia. 
L'ultima luna del viaggio in nave mi saluta fedele.



Issano la bandiera rossa di "carico pericoloso" io posso issare la bandiera di questo paese..

ORA SI !!!

È AUSTRALIA