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venerdì 20 febbraio 2015

Un tuffo nella guerra del Vietnam. Saigon

Si parte, per quella che spesso, quasi sempre, è la tappa di arrivo  per i motociclisti che partono dal nord dalla capitale Hanoi. Ossia Ho chi min, anche conosciuta come Saigon, la grande capitale economica del Vietnam, situata nel profondo sul del paese e luogo ideale e per rivedere con facilità la moto consumata dal cost to cost.

Ma per noi non sarà così. Noi vogliamo entrare in Cambogia, in moto.


La giornata per arrivare a Ho chi min è lunga e intensa. Bart ha problemi con la moto e siamo costretti a fermarci da un meccanico per strada per un'ora. Dopo tanti piccoli stop e la moto che va a singhiozzi e bestemmie in polacco. Ma i panorami come sempre qui ripagano di tutto





print dedicated to Christopher Dugan


In città puntiamo il navigatore verso la zona di hostels e backpackers. Ma arrivati la sorpresa amara è che anche un letto costa da 7$ in su a notte. Troppo per le nostre tasche in un viaggio cosí lungo.

Poi troviamo una camera in un "hotel" affianco, per 7$ a camera, 3,5 a testa. La prendiamo subito e paghiamo subito. In modo da non avere storie e malintesi alla partenza.


il nostro hotel "a ore" di Ho Chi Min.


Ma non siamo venuti qui per i ritrovati fast food, ricchi supermarket e divertimenti.
Siamo qui per un'altra immersione nella famosa guerra, un altro tuffo nel 68'..




sparito.


Siam nelle famose foreste non lontane da Saigon, qui si sono consumati tanti scontri, imboscate, lanci di napalm e dolore. Sono alberi e atmosfere celebri, rese vive nella nostra immaginazione da tanti film, come Forrest Gump, Full metal jacket o i più recenti We were soldiers e Tropic thunder.

Così eccoci a vedere dal vivo e scoprire qualche dettaglio in più, storie, retroscena di questa guerra. Che poi è uno dei motivi basilari di questa lunga traversata.. scoprire. Dal vivo.  Coi miei occhi, con i miei polpastrelli, con la mie gambe.

Qui per combattere le avanzate americane è stata fatta una rete fittissima di tunnel, anche su tre livelli. In alcuni casi vere e proprie basi sotterranee, in altri casi semplici tunnel per nascondersi e sorprendere.



Ecco il tunnel in cui mi sono infilato, con dimensioni forse più "XL" rispetto all'epoca.. anche se è possibile infilarcisi muniti di zaino in spalla.


Infine mi è piaciuto una sala multimediale sul argomento, con filmati dell'epoca, cartine della situazione allargata e plastico di una base sotterranea




Un'altra passione con cui hanno dovuto scontrarsi gli americani sono le trappole. Infatti oltre ai tunnel mimetizzati c'erano altre sorprese molto più dolorose. A volte veramente elaborate.





ecco i vietcong all'epoca che preparano un diabolico scherzo, e sotto i "vietcong" del 2000 che ne riparano una riproduzione


Oggi la bandiera del vietnam è rossa con stella gialla, uno dei grandi simboli comunisti. Ma ho scoperto che allora la bandiera era mezza blu e mezza rossa, con la stella in mezzo.


Ci si ritrova in mezzo alla foresta, poi, un carro armato saltato su una mina


Proseguendo sentiamo degli spari dal sound retrò. Pensavo fossero degli spari ben riprodotti da un impianto audio mimetizzato, come tutto il resto.

Inveece, è stato allestito un campo pratica, con le armi dell'epoca funzionanti con un menu tra cui scegliere!


Io sono pacifista, quindi non me la sono sentita di provare. Ma mi rendo conto che per alcuni può essere una figata. E comunque i bersagli in plastica meglio che le vacche vive.


Nelle vicinanze avviene ancora oggi la produzione di certi accessori, come veniva fatta alla fine degli anni 60'. Ad esempio i sandali in gomma usati all'epoca dai soldati vietnammiti, tacciati per immortali.

 Assicurano che questi sandali sopravviveranno ai loro proprietari..






















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