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lunedì 16 febbraio 2015

IN MOTO: Il GIORNO NERO della traversata del Vietnam

Vi avevo lasciato a metà della strada verso Da Lat.
E il risveglio non è stato neanche tanto male. Nella piccola locanda che ho trovato sul cammino al tramonto mi svegliano due cuccioli di diverse razze in esplorazione del corridoio



La sera prima avevo trovato a sorpresa una pasticceria e stavano facendo dei cioccolatini a forma di cuore. E così avevo ordinato 5 cuori. Uno per le e 4 per i bimbi al seguito..
Al mattino splendeva anche il sole e dopo aver giocato un po' con questi 2 qua non avevo avuto nessun avviso che sarebbe potuta essere una grandissima giornata di merda.

Obbiettivo dichiarato di inizio giornata riuscire ad arrivare a Da lat. Ma mancano 260km , quindi deve andare tutto liscio per arrivarci oggi e ricongiungermi con Bart che era giá ben più avanti.






A un certo punto la strada si fa sterrata e partono i lavori in corso in senso alterno.
È qui che i camionisti vietnammiti danno il meglio di loro. 
A un certo punto nonostante la strettoia uno in senso opposto decide di superare un altro camiono e me lo trovo proprio davanti. L'unica cosa che posso fare senza vie di fuga è buttarmi nella montagnetta di sabbia a lato. Un po' di fatica a tirar su la moto, sdraiata che perdeva benzina e una freccia svitata ma niente di grave, sembra. 
Sistemo baracca e burattini e riparto.


Ma dura poco. 5 minuti dopo su una serie di dunette la cetena cade e la modo torna a segnare 0km/h , anche se il contakilometri in realtà segna sempre zero...

In questi casi c'è poco da fare, se non hai gli strumenti prendi la moto e cominci a camminare.

Per fortuna, dopo 10 minuti di "Hello hello!" sotto al sole, compare un piccola baracca-meccanico.

Sembra anche un bravo ragazzo.. Decido di non cambiare la corona, ma di dare solo una stratta alla catena. Ma per il resto mi fa una bella revisione. Approfitto della sua onosta di prezzi per cambiare completamente l'olio, la centralina, risistemare la freccia e rivedere tutto l'impianto elettrico. Ora funziona anche l'abbagliante per la notte. Inoltre mi ha dato una bella stratta al manubrio, che orami andava per conto suo.
La moto esce da li in 1 ora messa meglio di quando l'ho comprata.

Questo doppio stop mi é costato un paio d'ore in tutto ma ora sono quasi contento.




Riprendo compagno del vento e della mia ombra che sfreccia allegra nel verde della zona. 
Ma è incredibile la diversità di colori che ti regala questo paese nell'attraversarlo ogni giorno.


A un certo punto mi rendo conto che il navigatore ha deciso un cambiamento, mi manda in una stradina sempre asfaltata ma un po' più stretta. Controllo allargando la mappa e sembra una vera e proprio scorciatoia rispetto alla via principale.

Visto che sono le 5.30 passate e il sole sta per abbandonarmi e mancano ancora 100km all'arrivo non mi sembra tanto male tagliare un po'. 
Percorro in questa nuova strada 3-4 km, mi fermo ancora una volta per immortalare il tramonto alle porte.


Poi ancora qualche curva e ecco dietro l'angolo un'enorme pozza. Decido di affrontarla in velocità prendendola sulla sinistra, sperando non sia molto profonda..

Tutto il contrario, io e la moto ci sprofondiamo dentro.



ll tempo che ne esco io, pregno di fango fino alle ginocchio, i 2 zaini e la moto e torniamo tutti dal lato della pozza da cui ero arrivato, il sole è già tramontato e mi accompagneranno 15 minuti di luce sempre più flebile fino all'oscurità. Aggancio il carrello zaino alla moto e , ruote appoggiate a terra, inizio a ripercorrere all'indietro la stradina che mi aveva portato li. Almeno per riuscire a trovare qualcuno nella strada principale che possa aiutarmi in qualche modo. 

La moto ha il cavalletto centrale che si è stortato e da chiuso tocca la catena 
e più grave si è staccato il filo dell'acceleratore.

Dopo un 20 minuti di cammino, quando ormai è buoi vedo inaspettatamente una casetta. Poi altre 2 al di la dell'incrocio con la strada principale. Uno è un meccanico.

Mi cambia il filo dell'acceleratore e sistema come può il cavalletto, mentre io inizio fare il bucato post pozza.


3 incidenti in un giorno non è male, penso, ma anche questa volta, mantenuto il controllo, anche nella situazione più critica è bastato prendere e ripartire per trovare l'ennesima soluzione low cost a quello che sembrava irreparabile.


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