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lunedì 10 febbraio 2014

Da CHANEL a WWF ? Viaggio tra la sopravvivenza e le foto di moda

GIORNO 83

Ognuno nasce a suo modo,

Io sto lontano dalle serie tv, non mi piace cadere nelle dipendenze e mi danno la sensazione di perdere tempo, come un pomeriggio passato a giocare a carte. Mi piacciono i film. Non mi fanno impazzire gli horror, sono invece patito di commedie. Mi piace il lieto fine, quando i protagonisti raggiungono i loro obbiettivi, i loro sogni per cui hanno lottato. Spesso mi emoziono e a volte piango. Sono nato così.


Un'altra cosa che mi affascina sono le farfalle. Qui in Kenya ce ne sono di bellissime. La loro trasformazione è uno dei miracoli che tutti i giorni avvengono, che questa terra ci ha donato.
Perciò sono davvero felice, grazie al WWF, di farvi sapere che anche delle vecchie ciabatte, dopo aver perso "il lavoro", la casa, perso la loro compagna e gemella, quando il loro ciclo di vita sembra ormai essere finito, possono trasformarsi in farfalla.



Mi trovo sull'isola di Kiwayu con il WWF. Mi hanno anticipato che oggi mi chiedevano di fare un lavoro un po' diverso dal solito, non molto da National Geographic.. Più da Vogue.. Mi stanno chiedendo di fare della foto di "moda".. Degli still life. Sono un po' perplesso, è davvero l'ultima cosa che mi aspettavo, qui, adesso. Comunque non mi sono tirato indietro davanti a coccodrilli, sabbie mobili e fango fino alla vita per fotografare ippopotami al tramonto. Mica mi tiro indietro adesso. Mi tornano in mente i tempi i cui ero fotografo still life per CHANEL a quante ne ho combinate nel frattempo, sorrido.

Eccomi qua, in Kiwayu, "town" ! Dato che anche qui, come nella più famosa e turistica Lamu island, si vedono in giro solo asini. 
Ma la situazione è ben diversa. E' un'isola molto povera in cui si vive con l'essenziale. In pratica non c'è la corrente elettrica, ci siamo portati in barca un generatore per le attività del WWF e in effetti trovare una bottiglia di acqua fresca è impossibile.
In realtà poi ho scoperto che non c'è proprio l'acqua. Sull'isola ci sono due pozzi, entrambi lontani dalle aree abitate. Così gli asini sono fondamentali per portare litri e litri di acqua ogni giorno fino al villaggio. Arrivato mi sono stati affiancati due tizzi locali con il compito di fare un giro dell'isola. 
Hanno preso un po' troppo "alla lettera" le direttive date. Abbiamo prima attraversato il villaggio poi fatto km e km nella natura e poi su spiagge infinite. Grazie alla Madonna era una giornata un po' nuvolosa, se no era da restarci. Due pazzi..
Lungo il cammino vediamo paesaggi meravigliosi. Si lamentano che purtroppo nessuno viene a investire qui. Mi fanno vedere una spiaggia, dicono "qui il terreno sopra la spiaggia è in vendita a buon prezzo, ma gli europei non vengono a comprare e costruirci".  Queste spiagge
fanno anch'esse parte della Riserva Marina Naturale di Kiunga. Anche qui le tartarughe salgono a depositare le uova. Quindi probabilmente quei terreni sono in vendita ed edificabili, ma con tantissimi limiti di conservazione. E' bello che tutto rimanga com'è e la riproduzione degli animale venga protetta ma diventa un limite per il miglioramento delle condizione economiche e di vita degli abitanti. Sono argomenti sempre complessi e spinosi da trattare. 
Il cammino continua, lungo la spiaggia. Ormai non so quanti kilometri potremmo aver fatto. Comincia anche a sbucare un po' di sole tra le nuvole, mi sono già scolato più di metà bottiglia d'acqua, calda, e comincio a essere preoccupato per la sopravvivenza. Per lo meno ho ottenuto di rifilare lo zaino con le pesanti lenti al ragazzo. Lui continua ad andare al doppio di noi e sembra non sentire la fatica.
Cerco di distrarmi. Non so se sono allucinazioni ma comincio a vedere bellissimi uccellini colorati che ci seguono. Così mi improvviso turista appassionato di birds watching. Per sentirmi un po' meno in colpa alleggerisco il ragazzo dal mio pesante teleobiettivo.
Cerco di fotografare gli uccelli in volo, ma sono forti anche appoggiati sulle canne. Sembrano essere reali. Lo sono?

Dopo averli fotografati davvero in tutte le maniere torno a concentrarmi sul cammino anche perchè i due mi stanno staccando. Si fermano.
"Eccoci" 
"cosa?"
"ce il bastone. vedi? E' qui che ha depositato le uova la tartaruga."
Il ragazzo giovane comincia a scavare. Mi spiegano che anche lui è uno dei ragazzi mandati dal WWF per controllare le spiagge, disseppellire, contare e riporre in un punto sicuro le uova.
Lui continua a scavare, ma la tartaruga è stata molto furba e ha deposto in un posto sotto a una collina. Più scavi più sabbia scende nel buco. Più scavi veloce più veloce la sabbia scende a riempire il buco.

Dopo 10 minuto a scavare senza risultati mi fanno: 
"ma tu vuoi proprio proprio vedere a tutti i costi le uova di tartaruga?"
"Io? No."
"Ah. Allora lasciamo perdere ok?"
"ok."
Iniziamo a tornare indietro.. In quel momento capisco che la responsabile dal WWF che al mattino mi aveva fatto perdere il dissotterramento di alcune uova vicino al WWF CAMP, per essere carina voleva farmi recuperare l'esperienza qui.

Si ma... Cristo!!!

Ovviamente quando inizio a tornare indietro il sole esce e comincia a picchiare.
A un certo punto i ragazzi escono dalla spiaggia e si immergono nella vegetazione. Inizio a vedere asini. Nel nulla.
"Ma esistono asini selvatici?"
"No. Siamo arrivati. Quasi"

Alzo la testa e vedo la su delle casette. 




Penso, ma non è il villaggio dove sono arrivato. Questi mi stanno allungando ancora la strada. Ma cazzo. 







Arrivati, in realtà la sorpresa non è male. Non è un villaggio antico. E' una specie di piccolo resort. Con tanto di corrente elettrica, bar e congelatori! 

Normalmente non mi farebbe ne caldo ne freddo, ma data la mega camminata.. inutile.. Avevano notato il mio disappunto del fatto che nel loro villaggio non ci fosse acqua fredda e così, tornando, hanno pensato di passare di qui. Grande idea!
Ci spariamo subito un bicchierone di Sprite . Dopo essersi accertati che offrissi io li ho convinti a bere. E in 1 minuto è partito anche il bis. Perlustro questa oasi nel nulla e trovo un simpatico.. "lettino-altalena". Capisco che partendo dalla spiaggia abbiamo in pratica attraversato l'isola e che l'hotel dava sul panorama mozzafiato di mangrovie che davo sul lato opposto. Un bicchiere di Sprite, sono sicuro, non è mai stato buono come questo. E' il più buono bicchiere di Sprite mai esistito.


Ricaricate le batterie, dopo un lungo relax e rifornimento gassoso, lievito senza alcuna difficoltà fino al villaggio di Kiwayu. Alla fine è stata una bella gita.

Ritroviamo i responsabili del WWF. Pranziamo. Mi spiegano meglio perchè mi hanno portato qui.
Mi spiegano che le donne del villaggio hanno organizzato un'iniziativa di grande successo e che il WWF le sostiene. Mi chiedono com'erano le spiagge. Se erano pulite. Rispondo che erano immacolate. 
Mi spiegano così che durante il periodo delle piogge dall'oceano arrivano un sacco di oggetti e rifiuti che si depositano sulle spiagge. Le donne del villaggio con pazienza supervisionano tutti i kilometri che ho percorso anche io, raccogliendo gli oggetti. Ma la cosa fantastica è che con questi scarti portati dal mare creano, con pazienza, cose bellissime.


Mi rivengono in mente due "animali" che avevo visto all'hotel sperduto nel nulla. Anche quelli mi confermano erano stati creati con i resti della gomma degli infradito recuperati dalla spiaggia!
In questi giorni il WWF sta tenendo in giro per il mondo corsi e seminari sulla sostenibilità, sullo sviluppo sostenibile, sui villaggi e città sostenibili. Mi sembra un esempio incredibile di sviluppo sostenibile, di business sostenibile.

Queste donne in un colpo mantengono pulito il loro paradiso naturale con i rifiuti degli altri creano oggetti da non credere e li vendono a prezzi giusti. In giro per il Kenya questa storia sta girando e chi ha i soldi è contento di comprare questi oggetti, anche perchè sono davvero bellissimi. 
In più il WWF come premio da a queste donne ulteriori fondi per sostenere e continuare questa nobile attività.
Come avrete capito dall'inicipit, il mio lavoro oggi sarà fotografare questi oggetti. Il WWF vuole creare una pagina Facebook su questo progetto. Mostrare i risultati del Kiwayu Women Conservation Group. 
Mi torna in mente di nuovo CHANEL. Quando il mio lavoro era prendere fantastici pezzi d'artigianato fatti a mano e animarli in una foto. Nonostante siano statici, inanimati. E la foto anche.
Il sole per foturna adesso è tornato e mi da una mano. 
I colori sono bellissimi. Pensare che sarebbero rifiuti. Spazzatura.
Vedo ciabatte che sono diventate fiori, sono diventati stupendi elastici per capelli colorati. Aerei. Elefanti. Borsette. 
Mi sento sostenuto dalla natura, che ringrazia per questo progetto.
 Gli sfondi improvvisati del villaggio danno risalto ai colori vivaci della plastica. I marroncini esaltano gli azzurri e i rosa.
Gli alberi si sostituiscono a diffusori di luce e pannelli riflettenti che qui, in Africa, non ho.
All'improvviso mi sento come se avessi fatto questo tipo di fotografia sempre in tutto questo tempo. Che il villaggio e la foresta che mi circondano siano un studio fotografico perfettamente rifornito, al mio servizio.
Mi mancava solo l'ultima conferma e quando arrivano le tartarughe marine, le mie prime compagne di viaggio, nella mia fantastica avventura con il WWF, la conferma arriva. Dal cielo arrivano del perfetti ventilatori da studio di quelli che di solito si usano per giocare con i capelli delle modelle. Le Tartarughe iniziano a fluttuare. Iniziano a vivere. I fiori girano seguendo il sole. La collene danzano dolcemente giocando con i raggi del sole.
Penso al mio nome, dice "Dio è con noi". A volte, quasi, finisce per farmelo davvero credere.

















Tutte le foto del book tra poco su Facebook su Emanuele Alberto Crippa | photographer 


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