Translate

domenica 16 febbraio 2014

16 Febbraio 2014 = Natale ! (GIORNO 89)

Domani sarà il 90° giorno di questo viaggio. 

Quando stai per toccare i tre mesi dalla partenza hai accumulato la giusta esperienza per capire. 
Ora sai. Sai cosa avresti potuto inserire nella lista e nel budget degli acquisti per il viaggio e non l'hai fatto. Cosa era probabile si rompesse e non hai pensato a una scorta. Sai i difetti di cosa non avevi testato prima di partire. Cosa avevi già a casa ma, per fretta o perchè come al solito quando cerchi le cose.. non le trovi mai, ora non è qui con te.

Solo una settimana fa dormivo in un cantiere navale. Quella settimana è stata un'esperienza importante per osservare e capire un po' di più come si organizzano i backpackers "professionisti". Gente che è in giro per il mondo da anni. Che ha attraversato l'Asia in bici o che se deve andare da Roma in Spagna, ci va a piedi. Con dietro tutto l'occorrente per riuscire ad arrivarci. Prima ancora ero in un villaggio backpackers e anche li ho capito quanto potesse essere importante in un safari avere con se una tenda, per magari spendere 5 Euro per passare la notte, invece che 30 o addirittura 70 Euro e a volte non esistono vie di mezzo. Così o ti fai spennare o sei organizzato.

Ma quando sei già in Africa è difficile recuperare a volte.. Sono tornato fino a Mombasa per cercare una tenda. Ne cercavo una monoposto super leggera e "tascabile". Le alternative che ho trovato erano una made in China da 3 posti senza doppia copertura per la pioggia e una monoposto pesantissima e ingombrantissima che manco se fossi in giro in macchina.. Ho deciso di riflettere prima di fare un acquisto avventato.

Poi la svolta. 
O meglio il colpo di culo inaspettato. I "miei" per robe loro devono venire in Kenya. La prima volta che scendono nell'emisfero australe in vita loro. Proprio adesso. Quindi li incontrerò. E mi hanno raccontato che hanno la possibilità di portare 92 Kg in 2 più i bagagli a mano. Mi gioco il Jolly. L'aiuto da casa!

Oggi per me è Natale. I giorni scorsi ho fatto un bel po' di ricerche.  Ecco cosa mi sono fatto recapitare:
Innanzitutto la desideratissima tenda. Ormai ne fanno di monoposto, con copertura per la pioggia e doppia isola laterale, che da chiuse sono larghe come 2 cappelli da baseball e pesano poco più di 1 kg.
Altra cosa che appollaiato alla notte sulla barca sognavo è un sacco a pelo. Si, anche in Africa nel cuore della notte può fare freddo. Spazio nello zaino ce n'è poco se sei un fotografo, ma anche di sacchi a pelo adesso ne fanno di grossi come un solo cappello da baseball.


Stando in giro ti rendi conto di quanto sia fondamentale avere con te le cosa più elementare. Che pensi troverai ovunque, ma non è così.  Ho visto un lituano di  50 anni andare in giro con il suo cucchiaio di metallo sempre con se. Mi sembrava esagerato. Poi ho scoperto che non era così stupida come idee e che quel 50enne bizzarro di quasi 2m era uno che, dal nulla, negli anni era riuscito ad aprire un impero, una 10ina di ostelli per viaggiatori in giro per l'Europa. Era li per venire a trovare suo figlio, con una tenda, e il suo cucchiaio, appunto.  
Non vi spiegherò perchè è utile avete un cucchiaio, ma se proprio non volete portate il vostro cucchiaio, per lo meno è importante, fondamentale e intramontabile avere con voi un coltellino svizzero. Il mio all'ultimo non l'ho trovavo e è rimasto a casa. Tagliare un frutto bene, senza beccarsi una marea di batteri o un'infezione allo stomaco, come è successo a me, a volte è fondamentale per la sopravvivenza. Un coltello serve davvero sempre. Se poi spuntano fuori una pinzetta, una forbicina, uno stuzzicadenti, può essere utile quando un vermicello decide di infilarsi sotto la pelle del vostri pollice del piede e crescerci dentro. Successo. Così ecco il mio nuovo fantastico coltellino svizzero.

Un'altra cosa che ho capito è importante avere in viaggio è un buon libro. Fondamentale per distrarsi quando sei in viaggio per ore con le ginocchia in bocca. Ma anche per coltivare la propria anima su un'amaca in riva al mare. Le settimane scorse ho letto il bellissimo libro, Open di Andre Agassi. E' una storia bellissima, ma è anche scritto benissimo. Andre ci a messo molto ed è sicuramente bravo a scrivere. Ma aveva un aiutante. Un premio Pulitzer. Si chiamo JR. E adesso voglio leggermi anche la sua di storia.

Io sono in viaggio. Ma rimango un fotografo e videomaker. Avevo pensato tanto a cosa servisse davvero portare. Il sacrificio di portare con me un ingombrante teleobiettivo è stata ripagato, rimarrà comunque il mio grande dubbio partendo dall'Italia anche per i prossimi viaggi. Ma anche i piccoli particolari fanno la differenza e spesso alcuni li individui durante il viaggio. La nuova GoPro è una cosa fantastica. Ma anche se migliorata la nuova batteria dura davvero davvero poco. E se sei su una barca del WWF in un posto incredibile e "muore" ti girano davvero tanto gli zebedei. Così ecco 2 nuove batterie di scorta con caricatore a presa di corrente.
Il faretto Manfrotto led con gradazione regolabile dell'intensità luminosa è davvero un amico inseparabile per fare grandi foto in assenza di luce o per togliere qualche ombra. A volte ti sembra una luce mandata da Dio che decidi tu dove puntare. Dio mi aveva abbandonato e il faretto non funzionava più. Ecco il gemello sostituto arrivato in soccorso dall'Italia.  
In più, osservando, ho notato la utilità di un'asta telescopica. Fa la differenza nei video subacquei e abbinata a un telecomando è utile per creare grandi foto quando sei sopra all'acqua. O semplicemente può essere comoda per farsi un autoscatto, o come li chiamate voi adesso, un selfie, mentre sei da solo in un posto pazzesco. E a me ultimamente capita spesso. Un'altra cosa della lista delle cose che era in programma di  portare, ma il destino non era stato d'accordo, era la fascetta per piazzarsi in testa la GoPro. Utile sempre quando sei in acqua. Ma anche quando sei il 4° passeggero di una moto in fuori strada, vuoi fare un video ma le mani ti servono libere.Nel nuovo kit, con la fascetta, GoPro ti da anche una simpatica "molletta" su cui piazzare la GoPro. Verrà utile anche quella.


Infine.. E' arrivata anche un'ultima cosa. Questa non era in programma. Non era tra gli oggetti che ho comprato i giorni scorsi su internet diretti verso casa di mia nonna. Ne tra quelli che il mio immenso padre è andato a cercare in giro per Milano ed intenrland. Non era a budget. 
Però era una cosa a cui stavo davvero pensando e che quando sarei tornato in Italia avrei approfondito. 
Mentre ero su quella enorme barca in costruzione, in quel paese completamente sprovvisto di corrente elettrica, in cui il medico è uno stregone che crede negli spiriti, con un dente di squalo al posto del bisturi, mi ero reso conto quanto per un viaggiatore del 2014 fosse importante. La corrente elettrica. Se poi sei un fotografo professionista, se poi vuoi anche aggiornare i tuoi amici su cosa sta succedendo: diventa praticamente necessario riuscire a crearsela e dal "nulla".
Su quella barca ho conosciuto anche un giovane ragazzo, tedesco. 20 anni, ma già da anni in giro. Già anni passati in viaggio per l'Europa e altri anni in tour per l'Australia. Nel cantiere navale lo prendono in giro perchè è super attrezzato. Che quando prende un aereo non ascolta le istruzioni di sicurezza. Lui ha il paracadute, dicevano. Ahah e poi tutti a ridere.
Aron, si chiama così, mi ha fatto caricare le batterie della fotocamera con il suo pannello solare portatile. Utile anche per caricare il cellulare. Dice, il prossimo lo prendo più grande perchè con questo non riesci a caricare il portatile. L'ho bramato e ho detto "prima del prossimo viaggio lo devo avere anche io".
Da mia nonna è arrivato un altro pacco oltre a quelli che attendevo. Quando i miei mi hanno consegnato il nuovo materiale non ho capito subito. Pensavo che quelli di Amazon avessero "cannato" qualcosa e al posto del carica batterie per la GoPro fosse arrivato quello. Ma anche il carica batterie c'era. Possibile che i postini di Amazon avessero consegnato una cosa in più? Poi ho capito. 
Quel pannello solare tra le mie mani. Il pannello solare più grosso, quello per caricare anche i computer portatili, proprio quello per cui non avevo budget adesso ma tornato in Italia ci avrei riflettuto, di cui non avevo parlato ancora a nessuno, arrivava da Boston!
Il regalo dei miei sogni, quello che eventualmente ti comprerai da solo, il desiderio che non avevo neanche osato condividere con qualcuno, figuriamoci chiedere di regalarmelo, è qui tra le mie mani. E' mio. Ed è un regalo. Il regalo più bello mai ricevuto che non dimenticherò mai.  
Fantastici segni di amicizia ne ho ricevuto tanti nella mia vita. Amici con una pazienza grande così che non si scordano. Io nell'amicizia ci credo e sono uno di quelli che chiedono tanto e spero a volte danno tanto.
A Boston vive da anni Fabrizio, uno dei miei migliori amici. Che quando ha saputo che i miei venivano in Kenya e li avrei visti, non essendoci visti a Natale, ha preso la palla al balzo.
Questo regalo, fatto da un cuore grande così, che mi conosce forse più di chiunque altro, nonostante ci vediamo quando va bene sette giorni all'anno, il primo amico della mia vita, presente nei ricordi più antichi che conservo infondo alla mia memoria, con cui ne ho passate di tutti i colori. E quanto dico di tutti i colori..  Questo regalo, rimarrà come uno dei segni di amicizia più belli che avrò mai visto in vita mia. Grazie Fabry. Spero sia un gadget che aiuterà a farmi sentire quando sarò ancora più allo stato brado e magari servirà a salvarmi il culo. Cazzo che numero 1..


  

Nessun commento:

Posta un commento