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martedì 24 dicembre 2013

GIORNO 25. Il pellegrinaggio della Vigilia. Lamu island - Kilifi, Kenia

GIORNO 25

E' la vigilia di Natale. In questa giornata ci aspetta un lungo viaggio.
Non ci attendono ravioli in brodo di cappone, ne panettoni. 
Ma una traversata che molto ricorda il pellegrinaggio a Betlemme per vedere la nascita di Gesù.
Il risveglio con Leone è sempre di buon orario.

Ci troviamo nella città di Shella nell'arcipelago di Lamu, costa Nord-orientale del Kenia vicino alla Somalia.
Popolazione composta per approssimazione al 50% da mussulmani e 50% da asini. Barche. Nessun mezzo di trasposto terrestre che non sia asino.







Ci aspetta una lunga traversata del Kenia, per tornare nella costa nord-occidentale, verso la Tanzania.
Obbiettivo n.1: Arrivare in tempo perchè Babbo Natale ci trovi e porti i regali a Leone.

In qualità di "mandato da Dio" in questa occasione ho una serie di facilitazioni ,in primis: 
l'apertura delle acque. Ciò ci ha nettamente accorciato il percorso..
















Ma Eolo, invece, era nettamente contro di noi.






La location era molta adatta alla situazione presepe. Ciò ci dava grande motivazione a proseguire il percorso. E, secondo vantaggio: c'era già pronto l'asinello!







Arrivata la notte abbiamo preso la prima barca, da Shella a Lamu city.


Dalla piccola barca nel buio la Croce del Sud sembrava enorme come mai. Trasmetteva sicurezza.



Da Lamu city bisognava raggiungere la terra ferma, arrivare a Muwoke.








Ordinatamente ci siamo disposti sull'unica barca esistente al quell'ora per Muwoke. I giubbotti di salvataggio erano meno delle metà dei passeggeri. I passeggeri tanti.
Il motore in porto non aveva intenzione di accendersi e solo il più forte capitan del porto è riuscito nell'impresa. I tempi erano tirati e la corriera diretta a Mombasa non aspettava.
Ma da metà tratta avvolti nell'oscurità non era certo quello il principale pensiero. Il motore singhiozzava e cercavano di ripararlo o metterci mano con dei pezzi di cartone, strappato dal bagaglio di alcuni passeggeri.
Ma alla fine il motore ha ripreso a girare con giri più forti, tanto che nelle vicinanze del porto il volto del capitano era sembrata preoccupato per il problema opposto e i giri sono scesi giusto all'ultimo.


Messo piede a terra per qualche minuto ci è sembrato di continuare a galleggiare. Eravamo in una specie di Far west africano, non saprei come altro descrivere quel posto a due passi dalla Somalia e che in quel momento sembrava lontano anni luce dai paradisi keniani.
Vedere arrivare la corriera con le sue lucine tamarre,  almeno per oggi un po' natalizie, è stato bellissimo.


La VIP class dei pulman africani non è come quella della Turkish airlines.
Le strade africane hanno molto più vuoti d'aria dei cieli.








La nottata è stata lunga. Tanti blocchi stradali di militari armati  La possibilità per i passeggere di poter chiedere di scendere ovunque allungava infinitamente i tempi. Ma la notte era fresca e non è poco. Leone ha dormiti tutto il tempo come un angioletto, a pancia in su e braccia allungate verso l'alto. Non ci sono stati ulteriori imprevisti.
Alle 5 am ora locale eravamo a Kilifi. Eravamo a casa. In tempo per l'arrivo di.. Babbo Natale.

Vi farò sapere se Leone ha apprezzato la carriola. Costruita da Sara e Filippo

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