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giovedì 19 dicembre 2013

GIORNO 1 e 2 ISTANBUL, Turchia


GIORNO 1 e 2

ISTANBUL (Turchia)

1 giorno
Per tanti anni ho pensato a Istanbul come una città lontana, orientale, pericolosa e non ho avuto particolare desiderio di metterci piede e approfondire l'argomento.
La prima volta che mi ha sfiorato l'idea è stato nel 2005; fu  unicamente con il desiderio di vedere dal vivo una finale di Champions League. Il Milan si fece rimontare da 3-0 e perse ai rigori. Se fossi riuscito ad andarci allora probabilmente la odierei ancora.
Invece solo negli ultimi 2 anni ha cominciato a passarmi per la testa l'idea di una visita extracalcistica. L'idea era di andarci per visitare persone care. Ma in tempi ancora recenti quando il mio capo in Canon fu trasferito a Istanbul mi ero messo a ridere e la scelta di Sneijder di passare dall'Inter al Galatasaray, da Milano a Istanbul, mi sembrava "coraggiosa".
Quante cose ho capito in pochi mesi. Così ho deciso di farci assolutamente tappa andando in Africa. Adesso se ne avessi l'occasione a Istanbul ci andrei a vivere volentieri. Sperò accadrà un giorno.
Si, è vero che è lontana, orientale, per certi versi pericolosa, adesso che l'ho iniziata a visitare l'ho trovata davvero caotica, a tratti sporca. Un traffico che a Milano sembra di essere in Svizzera.
Ma penso sia una delle realtà più belle che abbia mai visto. Già in aeroporto in coda per il check mi ha emozionato la varietà pazzesca di diverse culture che formava quel serpentone. Mai visto nulla di simile. Neanche in tv alle Olimpiadi.
Per ogni pecca citata sopra esiste un lato positivo che la fa perdonare. I cittadini turchi, ho iniziato a conoscerli a Milano, sono persone generose e con cui è davvero bello stare.
Lo spettacolo di Istanbul al tramonto dall'Asia è da mozzare il fiato e la sensazione che la gente viva il presente senza troppo pensare al futuro, o peggio al passato, è netta e affascinante.
La zona storica di sultanahmet è una gioia per gli occhi. E beyogluGalata sono altrettanto belle e divertimento assicurato alla sera.
Io per abituarmi alla vita da backpacker, anche se potevo permettermi una camera singola a Sultanahmet, ho puntato, sotto consigli di "esperti", a una camerata da 4 al #Burk, un ostello bellissimo, curatissimo e ricco di tutti i confort. Però eravamo comunque in 4 in una camera di 2m x 3m.
Non so se il rapporto confort-prezzo di questa scelta sia stato il migliore, ma umanamente sicuramente SI.
1 minuto dopo essere entrato in quel buco di stanza Daphny, la mia compagna greco-svizzera, mi ha offerto dei melomakaroni, dolci al miele greci fatti da sua nonna.
Gli altri roommates erano Saamir, indiano che vive a Boston, e Martin di Stoccarda. Tutti e 3 il giorno dopo avrebbero lasciato l'ostello e 2 di loro definitivamente Istanbul.
Dopo 1 ora sembrava di essere 4 fratelli. Efes sotto alla torre di Galata e ristorante "da ultima serata" che ci ha inevitabilmente pelato (ho speso più li che per tre notti di ostello con colazione).
Poi ho scoperto che a Istanbul ci sono dei palazzi in cui ogni piano è un locale. Così vai nell'attico che è una birreria, poi scendi le scale e vai a un concerto live rock e infondo alle scale: discoteca tecno. Bella storia.

2 giorno
C'era un elenco di cose che Pinar mi aveva dette che dovevo assolutamente vedere. E a parte un paio che recupererò al ritorno sono stato davvero bravo.
Mi sono spostato a piedi verso Sultanahmet sfruttando stradine collaterali in cui ti fermeresti a ogni bancarella e negozietto e percorrendo Istiklal street, la enorme strada pedonale che parte da piazza Taksim e arriva fino a Galata. Molto bella e un bel mix tra occidentale e orientale.
Attraversando il ponte di Galata trovi la Moschea blu. Se è la prima volta che lo fai, togliere le scarpe e entrare, è un'esperienza particolare. Fuori è molto bella, ma dentro è bellissima.


Ma io ero a Istanbul per due motivi in particolare e uno dei due era vedere una delle 7 meraviglie del Mondo: Aya Sofia.

Quella blu era molto bella e gratis, quando arrivo a Sofia invece da fuori era bruttina, c'era un sacco di fila e costava un sacco. Vabè ho tenuto duro.
Dentro noti subito questa cupola  enorme che dici.. come cacchio hanno fatto a farla 1500 anni fa!!!!! sembra appoggiata sul nulla. Tutta la struttura interna è leggera e enorme.
Scopro che prima era una cattedrale cristiana, anzi "La Cattedrale Cristiana". Poi è stata trasformata in moschea e da inizio '900 è un museo, e forse l'unico perfetto mix di opere d'arte di queste culture così diverse che si integrano perfettamente l'una con l'altra. Resta il fatto che da fuori resta bruttissima.
Palazzo Topkapi, harem dei grandi sultani me lo sono tenuto per il ritorno, ma il parco del palazzo è rilassantissimo per passarci un pomeriggio.
Anche il Gran Bazar purtroppo di domenica era chiuso! In compenso un signore mi ha trascinato nel suo negozio di tappeti e porcellane in cui perdersi. Il figlio era un astutissimo venditore e quasi mi convinceva a comprarne uno, le provano tutte. Alla fine son uscito senza prender niente e mi han anche offerto un thè turco.
Ema 1 - 0 commercianti turchi.

Ho preso il traghetto per Uskudar. La traversata è un bellissimo spettacolo e arrivato ho avuto la soddisfazione di essere per la seconda volta nella mia vita in Asia.

Li tra un mercatino e l'altro ci si perde..e le ore volano. Ma incredibilmente in mezzo a 13 milioni di abitanti più i turisti chi mi ritrovo.. il mio ex compagno di stanza, Martin !! Ci spariamo un altro the turco insieme.


Questa foto che ha riscosso molto successo su Facebook l'ho fatta con l'Iphone di Martin, mentre prendevamo il the. Da Uskudar guardando la Istanbul europea.


Ci siamo ridetti addio e ho preso un'altro traghetto, sta volta per Fenerbahce. Ho scoperto c'è l'università con questo nome e poco più in la c'è quella di Galatasaray, entrambe con i loghi come le squadre di calcio!

I giochi di luce del ponte sul Bosforo alla sera son qualcosa di spettacolare.
Tornando verso l'ostello in bus dei neo-universitari turchi mi han chieste se potevamo fare 2 chiacchere in inglese.. E' finita che mi hanno accompagnato in ostello, siam andati a mangiare nel più storico Kebap insieme e poi altro pub attico a bere birra turca fino a tardi. Questa è Istanbul.






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